Il terrazzo in estate
- Andrea Marinelli
- 23 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Buongiorno; prendo in considerazione un fatto essenziale in questo periodo, l'irrigazione. Essa rappresenta una delle maggiori problematiche nella gestione del terrazzo, destate, quando diventa un impegno quotidiano estenuante, un pensiero insidioso, soprattutto in vista di viaggi e vacanze. E di più, è un'operazione non priva di rischi: è assai facile provocare danni alle piante per distrazione o eccesso di zelo. Esistono diversi metodi, classici o innovativi, per innaffiare le piante in vaso evitando in buona parte o del tutto questa preoccupazione. Il problema andrebbe, in realtà affrontato fin dall'inizio, ovvero in sede di progettazione del terrazzo o del balcone. Se lo spazio è ampio e si prevedono molte fioriere con arbusti e alberelli, ed obbligo una seria riflessione sulla realizzazione di un impianto automatico, senza spaventarsi per il costo che diventa un investimento se si pensa al risparmio di tempo e di acqua.

Un rubinetto in terrazzo è molto utile e permette di installare in qualsiasi momento un impianto automatico: tenetelo presente se state costruendo o ristrutturando. La scelta dei contenitori influisce significativamente sul tempo da dedicare all'irrigazione. Riguardo ai materiali, occorre ricordare che fioriere in plastica producono una minore evaporazione, al contrario di quelli in terracotta. Quanto alla forma, nei vasi larghi e bassi e nelle cassette lunghe e strette il terreno asciuga molto più rapidamente rispetto a quanto accade nei vasi alti e profondi. I contenitori esposti su un lato ventoso saranno più soggetti ad una disidratazione rapida. Tutte queste valutazioni possono orientare verso una opportuna scelta di contenitori o, viceversa, di piante più adatte a quei particolari vasi.

Quanto alla terra, più è fertile e argillosa maggiore sarà la sua ritenzione idrica, esistono appositi substrati per fioriere concepiti per un'elevata ritenzione d'acqua grazie al miscuglio di torba, pomice, lapillo e humus. Preziosissima è la protezione offerta dalla pacciamatura: uno spesso strato di ghiaia torba o corteccia sulla superficie del vaso aiuta a mantenere il terreno fresco, riducendo la perdita di acqua, con un importante risparmio idrico e con grandi benefici per la salute delle piante, perché si ridurrà l'alternanza tra il terreno bagnato e quello umido. Utili anche le perle d'acqua sostanze di origine naturale estratte dalla cellulosa, che forniscono irrigazione per 3-4 settimane. Esistono anche perle addizionati con concime, analoga funzione svolge l'acqua complessata in formulazione gel, costituita da fibre di cellulosa e acqua demineralizzata, che fornisce acqua per 20 - 30 giorni senza irrigazione. Comode e innovative anche le stuoie da irrigazione: realizzate con un materiale altamente assorbente, rilasciano umidità gradualmente. Le piante possono essere disposte "sopra di esse", oppure se ne possono ritagliare dei pezzetti per foderare i vasi o da mescolare alla terra per aumentarne la ritenzione idrica. Ora si trovano anche terricci a riserva d'acqua, in grado di mantenere a lungo l'umidità del suolo riducendo quindi la necessità di annaffiature.
Andrea Marinelli
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